Sabato 25 febbraio ci siamo recati all’EUR per una passeggiata (la 60°) tra i palazzi costruiti per l’esposizione universale mai fatta, divenuti col tempo simbolo della Roma contemporanea.

Nonostante l’architettura contemporanea parli un linguaggio del tutto diverso dalle bianche masse razionaliste degli edifici pubblici dell’EUR, evocatrici piuttosto di tempi andati quando la celebrazione della romanità e del suo impero erano la fonte più o meno esplicita di ispirazione, la passeggiata ha messo in luce gli aspetti di modernità e vivibilità di un centro direzionale che è allo stesso zona monumentale tempo e quartiere.

Scopo del percorso era passare in rassegna la serie di maestri di architettura del novecento che hanno lavorato a quell’immenso cantiere iniziato prima della seconda guerra mondiale e terminato solo negli anni cinquanta.

Per primo Piacentini urbanista; poi gli architetti/ingegneri: Cesare Ligini, Mario De Renzi, Luigi Figini, Gino Pollini, Pietro Aschieri, Adalberto Libera, Giovanni Muzio, Mario Paniconi, Giulio Pediconi, Gaetano Minnucci, Ettore Rossi, Ernesto Lapadula, Giovanni Guerrini; poi ancora gli architetti del nuovo EUR: Pier Luigi Nervi, Massimiliano Fuksas, Gino Valle, Luigi Moretti; infine gli artisti, pittori/scultori: Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Arturo Dazzi, Publio Morbiducci, Dino Basaldella

La giornata un po’ piovosa ha riservato sorprese per gli squarci di luce improvvisi e la visibilità del quartiere monumentale nelle diverse prospettive e con sfondi di cielo assai variegato e sempre mutevole; la giornata umida non ha turbato l’itinerario né la partecipazione, sempre numerosa, attenta, curiosa.

Per chi ha voluto trattenersi oltre l’orario di fine visita, c’è stata la possibilità di visitare la mostra di Giuseppe Penone alla fondazione Fendi, con la sua mostra Matrice; o partecipare alle degustazioni gastronomiche al Salone delle Fontane.